:: SCHEDA
Un giorno di ordinaria follia
Reg./Dir.:
Joel Schumacher
Sogg./Story
Scen./Script:
Ebbe Roe Smith
Fot./Phot.:
Andrzej Bartkowiak
Mont./Ed.:
Paul Hirsch
Mus.:
James Newton Howard
Scg./Art Dir.:
Larry Fulton
Cos.:
Marlene Stewart
Int./Cast:
Michael Douglas (William Foster/D-Fens)
Robert Duvall (Prendergast)
Barbara Hershey (Beth)
Tuesday Weld (Amanda Prendergast)
Rachel Ticotin (Detective Sandra)
Frederic Forrest (Nick, Surplus Store Owner)
Lois Smith (William Foster's Mother)
Joey Hope Singer (Adele, Beth's Child)
Ebbe Roe Smith (Guy on Freeway)
Michael Paul Chan (Mr. Lee)
Raymond J. Barry (Captain Yardley)
Prod.:
Arnold Kopelson
Herschel Weingrod
Timothy Harris
Orig.:
USA /1993
113’ / v.o. inglese / 35 mm
:: TRAMA
Tecnico dell’industria della difesa divorziato rimane bloccato nel traffico di Los Angeles finché non esplode. Esce dall’auto e inizia a vagare per il centro di Los Angeles dove si imbatte in situazioni di crescente violenza che lo spingeranno lungo la strada a procurarsi delle armi. Le sue azioni attirano l’attenzione di un poliziotto prossimo alla pensione che è coinvolto nel caso e segue il percorso del tecnico verso Venice, dove la figlia festeggia il compleanno.
:: BIOGRAFIA
Figlio dell’icona del cinema
Kirk Douglas e
dell’attrice inglese Diana
Dill, Douglas nasce il 25 settembre
1944 a New Brunswick,
in New Jersey. Dall’età
di 8 anni vive con la
madre e con il patrigno in
Connecticut ma trascorre
molto tempo con il padre durante
le vacanze dalla
scuola militare. È proprio
con il padre che il giovane
Douglas inizia a fare cinema.
Lavora come assistente
al montaggio e svolge
varie commissioni durante la
lavorazione del film Solo
sotto le stelle (Lonely Are
The Brave) ed è talmente
preso dal cinema che rinuncia
alla possibilità di studiare
a Yale per studiare cinema alla University of California
di Santa Barbara. Qui divide la stanza con l’attore/regista/produttore Danny DeVito e fin da
allora sono amici. Per un periodo Douglas studia cinema a New York e debutta come attore
in Hail Hero! nel ruolo di un hippy pacifista disertore che decide di combattere in Vietnam.
Compare in molti altri film drammatici, come Summertree, dove è un veterano del Vietnam in
punto di morte. Nel 1972, è il volubile e principiante ispettore di polizia Steve Keller in contrapposizione
al più esperto ispettore Mike Stone nella serie TV Le strade di San Francisco
(The Streets of San Francisco) di Karl Malden. Douglas appare nella serie TV e ne dirige alcuni
episodi nel 1976. Nel 1975 diventa uno dei più importanti produttori di Tinseltown con la
produzione di Qualcuno volò sul nido del cuculo (One Flew Over the Cuckoo’s Nest) il capolavoro
di Milos Forman tratto dall’omonimo romanzo di Ken Kesey. Originariamente il padre
Kirk ne possedeva i diritti e voleva farne un film da anni, avendo partecipato alla versione teatrale
a Broadway, ma non riusciva a produrlo. Il giovane Douglas persuade il padre a vendergli i diritti e a rinunciare
alla sua apparizione nel film.
Il risultato è un successo
strepitoso e cinque Oscar,
tra cui quello per il “Miglior
film”. Dopo questo trionfo
Douglas riprende a recitare
e inizia la sua carriera da attore.
La sua posizione è decisamente
paradossale: nonostante
la bellezza e i tratti
del volto onesti, che ricordano
quelli del padre, nel cinema
Douglas ha una qualità
sfuggente e insolita in un
tipo con tratti così marcati. È
noto grazie alle sue interpretazioni
di personaggi sensibili
eppure arroganti, con
delle caratteristiche da “cattivo
ragazzo”, una sorta di ribelle.
Negli anni ’70, Douglas
appare in 3 film, tra cui
il notevole Sindrome cinese
(The China sindrome), di cui
è anche produttore. Nel
1984 lavora con Kathleen
Turner in All’inseguimento
della pietra verde (Romancing
the Stone), un’originale
avventura romantica sulla
scia di Indiana Jones. È un
successo clamoroso che
vede anche la partecipazione
del vecchio amico
Danny De Vito. Turner, Douglas
e De Vito lavorano di nuovo insieme l’anno successivo nel seguito ugualmente divertente Il gioiello del Nilo (The
Jewel of the Nile). Nel 1987 Douglas interpreta uno dei suoi ruoli più significativi nel famoso
film Attrazione Fatale (Fatal Attraction), dove è un riprovevole yuppie che paga un prezzo terribile
per un momento di debolezza con la squilibrata mentale Glenn Close. L’interpretazione
permette a Douglas di avere ruoli più grintosi e lo stesso anno interpreta uno speculatore nel
film di Oliver Stone Wall Street, per il quale ottiene il primo Oscar come attore. Nel 1989 Douglas
è di nuovo con Kathleen Turner nel film di Danny De Vito La guerra dei Roses (War of
the Roses), uno degli sguardi più cupi che il cinema abbia mai gettato sulla rottura matrimoniale.
Alla fine del decennio Douglas è una delle star di Hollywood più richieste e più pagate.
Anche la sua carriera di produttore va avanti, nel 1988 fonda la Stonebridge Entertainment,
Inc. Tra i film di maggior successo prodotti dalla sua casa di produzione Linea mortale (Flatliners)
e Made in America. Come attore ha successo nell’esplorazione degli aspetti più cupi di sé in Black Rain – Pioggia
sporca (Black Rain) e nel famoso
Basic Instinct. Uno dei
ruoli più intriganti è quello interpretato
in Un giorno di ordinaria
follia (Falling Down)
del 1993, dove interpreta un
uomo qualsiasi che viene
spinto a gestire il proprio potere
con atti di terribile violenza.
Nel 1995 Douglas si alleggerisce nel ruolo di un presidente solitario e vedovo in Il presidente – Una storia d’amore
(The American President) e poi nel 1996 con Spiriti nelle tenebre (The Ghost and the Darkness).
Nel 1997 interpreta il thriller The Game – Nessuna regola (The Game) ed è produttore
esecutivo per il thriller di John Travolta/Nicholas Cage Face/Off. Nel 1998 torna a recitare con
Gwyneth Paltrow in Delitto perfetto (A Perfect Murder) remake del classico di Hitchcock Delitto
perfetto (Dial M For Murder). Nel 1999 recita per Curtis Hanson in Wonder Boys. L’anno
successivo annuncia il fidanzamento con Catherine Zeta-Jones. Con lei recita in Traffic, di
Steven Soderbergh. Dopo Don’t Say a Word (2001) interpreta Vizio di famiglia (It Runs in the
Family), con il padre Kirk Douglas. Nel gennaio del 2004 durante la 61a cerimonia annuale del
Golden Globe Awards, Michael riceve il prestigioso Cecil B. DeMille Award dalla Hollywood
Foreign Press Association per il suo “eccezionale contributo al mondo dell’intrattenimento”.
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:: FILMOGRAFIA
FILMOGRAFIA
Filmography
1966
Cast a Giant Shadow, di Melville Shavelson
1969
Hail, Hero!, di David Miller
Where’s Jack?, di James Clavell (Dov’è Jack?)
1970
Adam at 6 A.M., di Robert Scheerer
1971
Summertree, di Anthony Newley
When Michael Calls (TV), di Philip Leacock
1972
Napoleon and Samantha, di Bernard McEveety (Due ragazzi e un leone)
The Streets of San Francisco (TV), di Walter Grauman
The Streets of San Francisco (TV series, 1972-76) (Le strade di San Francisco)
1978
Coma, di Michael Crichton (Coma profondo)
1979
Running, di Steven Hilliard
Stern (Running – Il vincitore)
The China Syndrome, di James Bridge (Sindrome cinese)
1980
It’s My Turn, di Claudia Weill (Amarti a New York)
1983
The Star Chamber, di Peter Hyams (Condannato a morte per mancanza di indizi)
1984
Romancing the Stone, di Robert Zemeckis (All’inseguimento della pietra
verde)
1985
A Chorus Line, di Richard Attenborough
The Jewel of the Nile, di Lewis Teague (Il gioiello del Nilo)
1987
Wall Street, di Oliver Stone
Fatal Attraction, di Adriane Lyne (Attrazione fatale)
1989
Black Rain, di Ridley Scott
(Black Rain – Pioggia sporca)
The War of the Roses, di Danny De Vito (La guerra dei Roses)
1992
Basic Instinct, di Paul Verhoeven
Shining Through, di David Seltzer (Vite sospese)
1993
Falling Down, di Joel Schumacher
(Un giorno di ordinaria follia)
1994
Disclosure, di Barry Levinson
(Rivelazioni)
1995
The American President, di Rob Reiner
(Il presidente – Una storia d’amore)
1996
The Ghost and the Darkness, di Stephen Hopkins
(Spiriti nelle tenebre)
1997
The Game, di David Fincher
(The Game – Nessuna regola)
1998
A Perfect Murder, di Andrew Davis (Delitto perfetto)
2000
Traffic, di Steven Soderbergh
Wonder Boys, di Curtis Hanson
2001
One Night at McCool’s, di Harald Zwart
(Un corpo da reato)
2002
Don’t Say a Word, di Gary Fleder
2003
It Runs in the Family, di Fred Schepisi (Vizio di famiglia)
The In-Laws, di Andrew Fleming (Matrimonio impossibile)
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